Progetti in corso

Padiglione 25

La Fondazione Basaglia sostiene il progetto Padiglione 25 e partecipa al crowfounding.

Padiglione 25 è un libro e un film-documentario di Massimiliano Carboni* e Claudia Demichelis**

IL FILM

Padiglione 25, il diario degli infermieri in un reparto autogestito è un film documentario che dà voce agli infermieri, i soggetti più in ombra nei movimenti che negli anni ’70 hanno contestato il manicomio e cercato di trasformare la psichiatria. Scritto da Massimiliano Carboni e Claudia Demichelis; direttore della fotografia Aldo Di Marcantonio; tavole animate di Annalisa Corsi; sound designer Riccardo Cocozza; musiche originali di Alfredo Ponissi; voce fuori campo di Giorgio Tirabassi e regia di Massimiliano Carboni.

Nell’estate 1975 un gruppo di infermieri in servizio presso l’Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà di Roma, ispirati
dalle idee di Franco Basaglia, decidono di occupare e di autogestire uno dei reparti del manicomio. Si trasferiscono con
venti pazienti al Padiglione 25, osservano «il non rispetto delle vecchie regole» e scrivono un diario, un racconto in
presa diretta di questa esperienza. La vicenda è narrata e documentata dal film di Massimiliano Carboni. La voce di
Giorgio Tirabassi accompagna lo spettatore nella lettura del diario e sono gli stessi infermieri a ripercorrere nelle
interviste questa esperienza. Attraverso le immagini, concesse dall'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e
Democratico e dalla Fondazione Franca e Franco Basaglia, e le tavole animate di Annalisa Corsi, viene fotografato un
momento di passaggio importante nella vita di un’Italia che in quegli anni progetta e attua la liberazione dai
manicomi.

IL LIBRO

"Padiglione 25: autogestione in manicomio (1975-1976)", edito da Ediesse Editore, a cura di Claudia Demichelis, con allegato il film documentario Padiglione 25, Diario degli infermieri per la regia di Massimiliano Carboni. Una riedizione del diario degli infermieri con un saggio introduttivo di Maria Grazia Giannichedda, le postfazioni di Tommaso Losavio e Massimiliano Carboni.

Per acquistare una copia del libro con il film in allegato collegarsi al seguente link:

http://www.ediesseonline.it/catalogo/materiali/padiglione-25-autogestione-manicomio-1975-1976

E' possibile partecipare a diffondere il progetto, per portare Padiglione 25 nella tua città, contribuendo all'organizzazione di un evento di presentazione sotto i contatti.

Web:              facebook.com/padiglione25
                      https://www.youtube.com/watch?v=tW7UQfhfyJI

Contatti:         +39 389 6211083 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
                     +39 349 8246184 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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*Massimiliano Carboni, nato nel 1970 a Roma, regista, videomaker, iscritto ordine nazionale dei giornalisti (tesserino n. 151831), esperto in comunicazione cross-mediale. Dopo una lunga esperienza nel settore radiofonico, dal 2003 si dedica anche alla produzione audiovisiva realizzando reportage in Medio Oriente e Latinoamerica. Dal 2004 al 2008 lavora come freelance/video maker e tecnico di regia nel broadcasting TV. Fonda nel 2007 la AMI - Agenzia Multimediale Italiana – società di comunicazione e produzione audiovisiva, editrice di una testata giornalistica on-line. Cura: concept, produzione, regia di campagne pubblicitarie, video clip, programmi TV e spot commerciali. Nel luglio 2010 scrive e cura la regia di RCL Ridotte Capacità Lavorative, film con protagonista Paolo Rossi, sulle vicende dello stabilimento FIAT di Pomigliano d’Arco. Uscito nelle sale cinematrografiche italiane nello stesso anno (IRIS DISTRIBUZIONE) e ospite di numerosi Festival (tra cui Torino, Bari, Cagliari). Amministratore unico di Ferro 3 srl, società di produzioni e distribuzione audio-video. Insegna comunicazione cross-mediale, tiene corsi e laboratori di regia e videomaking. Collabora con accademie ed università in Italia ed all’estero, con enti pubblici, ministeri, aziende e enti di formazione accreditati. Lavora come autore e regista. 

**Claudia Demichelis, nata nel 1980, antropologa visuale, dedica la ricerca di Dottorato in Etnoantropologia, svolta nel triennio 2006-2009 presso l’Università “La Sapienza” di Roma, alla costituzione di un archivio audiovisivo sulla memoria dell’ex Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà di Roma che conta decine di videointerviste ai testimoni della storia del manicomio romano, con particolare attenzione alla fase di superamento (1968-1999). Collabora con il Laboratorio di Antropologia Visiva “D. Carpitella” dell’Università “La Sapienza” e con la Casa Museo dello sguardo sulla disabilità “Come un albero” di Roma. Tiene  attualmente un laboratorio di comunicazione cross-mediale presso la Cooperativa sociale “Il Grande carro” di Roma.

                          

 

Anche a Roma si può fare

Il progetto di ricerca provvisoriamente intitolato "Anche a Roma si può fare" vuole documentare e analizzare il processo di applicazione della legge di riforma psichiatrica - la cosidetta "legge 180" -  in uno dei contesti a maggiore complessità, la città di Roma. Il titolo allude a un argomento, o per meglio dire a uno stereotipo, che lungo tutti gli anni '80 venne usato a Roma per giustificare l'immobilismo e le franche opposizioni sia alla chiusura del grande ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà che alla creazione di un sistema di servizi di salute mentale: la riforma ha avuto successo in città di dimensioni medio piccole, non può funzionare in una metropoli come Roma.
Si incaricano di smentire nei fatti questo che cominciava a diventare un luogo comune alcuni dirigenti della psichiatria romana, che divennero figure chiave di un processo di riforma degli assetti istituzionali che incise in una parte notevole della città, determinando esperimenti di trasformazione che ebbero valenza nazionale e transnazionale. Questa ricerca vuole cominciare a mettere a fuoco questi esperimenti seguendo il filo del lavoro di uno dei suoi protagonisti, lo psichiatra Tommaso Losavio.    
Losavio, che negli ultimi anni ha insegnato psichiatria e Salute Mentale nel corso di laurea in Antropologia dell'Università La Sapienza di Roma, era ritornato a Roma dopo alcuni anni a Trieste con Franco Basaglia. A Roma ha cominciato a lavorare come dirigente dei servizi psichiatrici della XIX circoscrizione avviando i primi radicali cambiamenti nei centri di igiene mentale, ambulatori territoriali ereditati dal sistema manicomiale. Negli anni novanta ha diretto l'ospedale psichiatrico S. Maria della Pietà nel ruolo di responsabile del progetto di chiusura, che è stato completato nel 2000.
Il progetto di ricerca, finanziato dalla Fondazione attraverso donazioni private, ha preso avvio nel 2016 con una serie di incontri intervista con Losavio curati dall'antropologa Claudia Demichelis, con la consulenza di Maria Grazia Giannichedda.

 

Da vicino nessuno è normale
Laboratori tra studenti, persone con sofferenza mentale, operatori e familiari per superare i pregiudizi e promuovere una cultura dei diritti e dell’integrazione

 

 

Da vicino nessuno è normale. Laboratori tra studenti, persone con sofferenza mentale, operatori e familiari per superare i pregiudizi e promuovere una cultura dei diritti e dell’integrazione è un progetto realizzato dall’Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica (ASARP) e dalla Fondazione Basaglia (FB) con il sostegno della Fondazione di Sardegna.

L’ASARP e la FB, seguendo una metodologia consolidata in diversi contesti, lavorano da anni sui temi della salute mentale e dei diritti di cittadinanza. Attraverso questo progetto, che si inserisce all’interno di quello più ampio dei Laboratori di cittadinanza e Diritti bambini, che si svolgono in diverse città italiane già dal 2008, intendono creare un terreno favorevole al superamento dei pregiudizi e alla lotta contro l’esclusione, facendo incontrare e  operare  insieme  studenti/esse  e  insegnanti  delle  scuole  superiori e bambine/bambini della scuola primaria, persone che vivono l’esperienza della sofferenza mentale, i loro familiari e i cittadini.

Il progetto Da vicino nessuno è normale partirà con una serie di incontri per la messa a punto delle attività in cui coinvolgere studenti e utenti dei servizi di salute mentale. Durante questi incontri saranno definite le attività da svolgere nel corso del progetto. 

Le attività, con gli studenti delle scuole superiori, consistono in una serie di incontri organizzati dentro e fuori dalla classe, con esperti e volontari dell’ASARP e della FB e con persone che hanno vissuto e/o vivono l’esperienza della sofferenza mentale e i loro familiari. Gli obiettivi che si intendono raggiungere saranno: far conoscere alle nuove generazioni che non hanno conosciuto il  manicomio il processo di deistituzionalizzazione, prima e dopo la Legge 180; educare i partecipanti al progetto ad affrontare apertamente i temi della sofferenza mentale, promuovendo una cultura del rispetto e dell’integrazione delle persone che la vivono.

Anche con i bambini è possibile affrontare temi come quello della follia. Essere piccoli e senza pregiudizi consente di parlare di temi che a volte si rivelano essere proiezioni delle paure degli adulti. Attraverso la narrazione di storie, l’incontro con personaggi particolari, consente di immedesimarsi e riflettere, consente di capire che anche una persona difficile da capire ha diritto a essere riconosciuta e accettata, che ciascuno è diverso e unico.

Queste esperienze daranno vita a vari laboratori di narrazione finalizzati a creare materiali espressivi quali racconti, interviste, recensioni, puntate radioweb; gli studenti saranno anche i protagonisti di un convegno finale aperto al pubblico nel quale presenteranno i lavori realizzati durante l’anno.

Nel corso del progetto è prevista la realizzazione del Corso regionale ASARP per familiari, utenti, operatori  e cittadini. Due giorni di incontri per acquisire conoscenze sui disturbi mentali, sul carico che comportano all’interno della famiglia, sulle risorse per farvi fronte, sul ruolo e le responsabilità della famiglia, delle associazioni, dei servizi di salute mentale; gruppi di lavoro per scambio di esperienze tra le diverse realtà locali.

Sarà inoltre realizzata la rassegna cinematografica gratuita Matti per il cinema aperta alla cittadinanza per raccontare storie attraversate dal problema della follia. Saranno sia film recenti e “popolari” che cortometraggi.

Tutte le attività saranno raccontate nel DIARIO DI BORDO on line sul sito della Fondazione Basaglia, Asarp e sulla pagina Facebook dei Laboratori di cittadinanza.  

Il progetto prende avvio il 5 aprile 2017. L’appuntamento è al Liceo Scientifico Marconi di Sassari per la presentazione del libro di Daniele Pulino “"Prima della 180. Psichiatri amministratori e politica, 1968-1978" (edizioni alpha beta verlag, settembre 2016). Gli studenti e i docenti discuteranno del tema con Daniele Pulino, assegnista di ricerca dell’Università di Sassari e autore del libro, Maria Grazia Giannichedda, docente di Sociologia dei Fenomeni Politici dell’Università di Sassari, Peppe Dell’Acqua, psichiatra, direttore della “Collana 180”.

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Prima della 180. Fatti temi protagonisti

Con il progetto PRIMA DELLA 180. Fatti temi protagonisti la Fondazione Basaglia propone un percorso di  riflessione sulle radici e le ragioni della riforma che nel 2018 compirà quaranta anni.
Queste le iniziative di aprile, maggio, giugno

Il libro di Pulino, è il frutto di una ricerca che ricostruisce alcuni aspetti, finora poco esplorati dalla ricerca storica e sociale, del vasto processo di mutamento che ha portato alla riforma psichiatrica del 1978. Il lavoro esamina da un lato l’ampia geografia delle esperienze locali di cambiamento degli ospedali psichiatrici che hanno preceduto la riforma, con le loro diverse pratiche, culture e fortune;  dall’altro, descrive il processo politico e legislativo che ha condotto all’approvazione della prima legge di un paese occidentale che ha disposto la chiusura di tutti gli ospedali psichiatrici, rimandando alle regioni l’organizzazione dei servizi psichiatri territoriali.
L’autore, Daniele Pulino è dottore di ricerca in scienze sociali e svolge attività di ricerca e didattica in Sociologia dei Fenomeni Politici presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione e Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Sassari e collabora dal 2009 con la Fondazione Franca e Franco Basaglia. Vai al Booktrailer

20 aprile 2017, Roma, Casa della Memoria e della Storia, ore 17. Presentazione del libro alla presenza dell'autore, Daniele Pulino. Con Vinzia Fiorino, docente di Storia contemporanea all’Università di Pisa, esperta di storia delle amministrazioni locali, di storia sociale e culturale del sapere psichiatrico, Tommaso Losavio,  psichiatra, già docente di Psichiatria e Salute Mentale presso il corso di laurea in Antropologia dell'Università La Sapienza di Roma, fondatore del Museo della Mente di Roma e del Centro studi S. Maria della Pietà, Massimo Purpura, psichiatra, già direttore del Centro di Salute mentale di Narni-Amelia e successivamente direttore del Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Roma A.

È l'estate del 1975 quando un gruppo di infermieri dell'ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà decide di autogestire uno dei Padiglioni. Inizia così per quattordici infermieri del manicomio di Roma un'esperienza rivoluzionaria.

Scritto da Massimiliano Carboni e Claudia Demichelis
Direttore della fotografia Aldo Di Marcantonio
Tavole animate di Annalisa Corsi
Musiche originali di Alfredo Ponissi
Voce fuori campo di Giorgio Tirabassi
Regia di Massimiliano Carboni

Con:
Maria Grazia Giannichedda, Pino Antonucci, Stefano Zugaro, Vincenzo Boato, Tommaso Losavio

24 maggio 2017, Roma, Casa della memoria e della storia, ore 17.30. Proiezione del film-documentario alla presenza degli autori Massimiliano Carboni e Claudia Demichelis. Con Rossana Dettori, CGIL, Tommaso Losavio, psichiatra, già docente di Psichiatria e Salute Mentale presso il corso di laurea in Antropologia dell'Università La Sapienza di Roma, fondatore del Museo della Mente di Roma e del Centro studi S. Maria della Pietà.

«Avevo tre anni quando un’assistente sociale mi portò a Villa Azzurra che di quel colore non aveva proprio nulla. Ci finii perché quella buona donna di mia mamma mi aveva avuto da un uomo che della paternità se ne infischiò allegramente, non l’ho mai incontrato. Lei era giovane e sola…»

Comincia così, con una storia terribilmente simile a molte altre, questo libro scritto per non dimenticare. Raccogliendo le cronache e le testimonianze di chi ha passato la propria infanzia dentro i manicomi, Alberto Gaino costruisce un racconto di quello che avveniva fra gli anni ’60 e ’70, prima della Legge Basaglia del 1978, senza tuttavia trascurare il presente e il futuro del disagio psichico, spostando l’analisi sui tagli ai servizi pubblici, sulla metamorfosi dei vecchi istituti, fino agli abusi degli interventi psichiatrici. In questo scenario, si allarga lo sguardo sulle odierne forme di disagio psichico giovanile e sull’adeguatezza ed efficacia degli interventi da parte della società.

L'autore, Alberto Gaino è giornalista a il Manifesto nei primi anni Settanta, dal 1981 è stato cronista prima a Stampa Sera, poi a La Stampa. Negli ultimi 24 anni del suo lavoro si è occupato essenzialmente di cronaca giudiziaria. Ha seguito le principali inchieste della magistratura svoltesi a Torino. Da ottobre 2013 è prepensionato.

21 giugno 2017, Roma, Sala conferenze della Fondazione Basso, ore 17. Presentazione del libro alla presenza dell'autore Alberto Gaino. Con Gianni Tognoni, ricercatore Istituto Mario Negri, Milano, segretario Tribunale dei Popoli, Tommaso Losavio, psichiatra, già docente di Psichiatria e Salute Mentale presso il corso di laurea in Antropologia dell'Università La Sapienza di Roma, fondatore del Museo della Mente di Roma e del Centro studi S. Maria della Pietà, Alessia de Stefano, psichiatra Centro di Salute Mentale via Palestro ASL Roma 1, Maria Grazia Giannichedda, presidente Fondazione Basaglia.