Anche a Roma si può fare
Anche a Roma si può fare (1980 - 2000) è un progetto di ricerca che vuole documentare e analizzare il processo di applicazione della legge di riforma psichiatrica - la cosidetta "legge 180" - in uno dei contesti a maggiore complessità, la città di Roma. Il titolo allude a un argomento, o per meglio dire a uno stereotipo, che lungo tutti gli anni '80 venne usato a Roma per giustificare l'immobilismo e le franche opposizioni sia alla chiusura del grande ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà che alla creazione di un sistema di servizi di salute mentale. Si diceva: la riforma ha avuto successo in città di dimensioni medio piccole, non può funzionare in una metropoli come Roma.
Si incaricarono di smentire nei fatti questo che cominciava a diventare un luogo comune alcuni dirigenti della psichiatria romana, che divennero figure chiave di un processo di riforma degli assetti istituzionali che incise in una parte notevole della città, determinando esperimenti di trasformazione che ebbero valenza nazionale e transnazionale. Questa ricerca vuole cominciare a mettere a fuoco questi esperimenti seguendo il filo del lavoro uno dei suoi protagonisti, lo psichiatra Tommaso Losavio.
Losavio, che negli ultimi anni ha insegnato psichiatria e Salute Mentale nel corso di laurea in Antropologia dell'Università La Sapienza di Roma ed è stato responsabile dell'Ufficio Salute Mentale della Regione Laziao, era ritornato a Roma dopo alcuni anni di lavoro a Trieste con Franco Basaglia. A Roma ha cominciato a lavorare come dirigente dei servizi psichiatrici della XIX circoscrizione avviando i primi radicali cambiamenti nei centri di igiene mentale, che nel nome e nei fatti non si discostavano dagli ambulatori territoriali del sistema manicomiale. Negli anni novanta Losavio accetta di dirigere l'ospedale psichiatrico S. Maria della Pietà nel ruolo di responsabile del progetto di chiusura, che è stato completato nel 2000.
Questo progetto di ricerca ha preso avvio nel 2016, è finanziato dalla Fondazione attraverso donazioni private, ed è curato dall'antropologa Claudia Demichelis la consulenza della sociologa Maria Grazia Giannichedda e della storica Vinzia Fiorino.